Recensione
by Aira
Titolo: Bottom-Tier
Character Tomozaki / Jaku-Chara Tomozaki-kun
Trama: La
vita non ha delle regole semplici. Ciò che possiede, invece, sono irrazionalità
e disuguaglianza: i forti hanno piena libertà, mentre i deboli non hanno altra
scelta che condurre un'esistenza svantaggiata. Per questo la vita altro non è
che un pessimo videogioco. Non c'è dubbio, perché è il protagonista, il miglior
giocatore del Giappone, a sostenerlo. Tuttavia c'è una persona al suo stesso
livello, che se ne va in giro a dire “La vita è un gioco fantastico”: la
perfetta e determinata eroina della scuola, Hinami Aoi. Possibile che abbia
ragione lei? (Fonte Animeclick.it)
Anno d’uscita dell’Anime: gennaio
2021
Episodi: 27 (2 stagioni concluse)
Doppiaggio italiano: inedito
Studio: Project No.9
Anno d’uscita della Light Novel: maggio
2016
Anno d’uscita del Manga: dicembre
2017
Volumi: 11 (in corso)
·
Manga: 6 (concluso)
Autore: Yūki
Yaku (testi), Fly (disegni)
·
Manga: Eight Chida (disegni)
Genere: Romantico, Scolastico, Drama
Recensione:
Scusate la pubblicazione tardiva, ma le feste mi hanno
scombussolata parecchio.
Ci tengo molto alla recensione di quest’Anime, perché oltre ad
essere uno dei pochi Shojo di nuova generazione che mi piace (con la p
maiuscola), scrivendola non dovrò convincere solo vuoi a guardarlo, ma anche
Bam.
(Ti prego anche se non ti piace quello che scrivo guardatelo.)
Questo è stato per me uno di quegli Anime, che più vado
avanti, più noto che ho trovato qualcosa di funzionale.
Inizialmente non mi aspettavo niente, perché ho visto altri
Anime con questa trama base e mi hanno sempre lasciata insoddisfatta in un modo
o nell’altro. Io credo fortemente che Anime in cui si parla del sociale debbano
lasciarti qualche insegnamento alla fine, per questo parlo di funzionalità,
perché “Bottom-Tier Character Tomozaki” c’è riuscito.
Una delle prime cose che mi ha colpito è la metafora che usa
il protagonista per spiegarti il funzionamento della vita reale: lui è un gamer
quindi utilizza i videogame come esempio.
Inizialmente non ero molto contenta, perché non sono molto
avvezza ai videogame e quindi avevo paura di non capire, ma vi tranquillizzo
sul fatto che la metafora è a prova di ignorante, in questo caso.
Tomozaki (il nostro protagonista) considera il mondo reale un
gioco spazzatura, perché un personaggio di sfondo non avrà mai la possibilità
di emergere, non è nato con caratteristiche (skill) che gli permettano di
farlo, in più tutte le occasioni che la vita (il gioco) ti da per crescere
(livellare) sono ad un livello superiore al tuo e quindi non puoi usufruirne.
Per farvi un esempio più concreto: non riesci a parlare con le
persone e ti chiedono di fare un discorso davanti ad un gruppo, piccolo o
grande non ha importanza, non ci riuscirai perché non hai la fiducia necessaria
per poterlo fare, quindi sprecherai l’occasione di poterti migliorare.
Io mi sono trovata d’accordo con il suo discorso: la vita è
impari, è una cosa oggettiva e dal mio punto di vista non riuscirete a farmi
cambiare idea in merito. Però c’è stato qualcosa che mi ha fatto pensare “ma”,
utilizzando sempre la metafora usata dal protagonista: non puoi sperare di
battere il boss finale a livello 1.
E qui interviene la protagonista femminile, che giustamente mi
dà ragione.
Visto che l’ho citata parliamo della protagonista femminile di
questa serie, Aoi Hinami, che a mio avviso è un personaggio veramente
interessante. Hinami, infatti, ha un punto di vista molto diverso rispetto a
Tomozaki riguardo al gioco chiamato vita, perché lei si è costruita un
personaggio che è in grado di combattere in questo gioco, infatti si vedrà
all’inizio della storia, che lei non è propriamente come appare.
Vi avviso, il dubbio che la personalità che mostra a Tomozaki
sia davvero quella vera vi rimarrà, almeno io non sono convinta al 100%.
Aoi è il motivo per cui Tomozaki inizia a cambiare, e sarà la
sua “maestra di vita”, ma scoprirete durante la narrazione che lei è
estremamente incoerente con sé stessa e questo porterà inevitabilmente a uno
scontro tra i due.
Per spiegarvi questo conflitto però prima devo parlarvi di
Tomozaki e della realizzazione che il suo percorso di crescita ha portato,
sotto forma di una fiaba che tutti conosciamo: la volpe e l’uva.
Penso che tutti almeno una volta nella vita abbiamo sentito
parlare della fiaba di Esopo, della volpe che non riuscendo ad arrivare all’uva
decise che era acerba e che non valeva la pena di sforzarsi per provare a
prenderla. Tomozaki ci regala un altro punto di vista a questa fiaba, che io
personalmente ho molto apprezzato: la volpe aveva veramente torto nel dire che
probabilmente l’uva era acerba?
È tipo il caso del gatto di Schrödinger, non puoi sapere se il
gatto è vivo o morto, fino a quando non apri la scatola. Qual è il punto
allora? Tomozaki usa questa fiaba per spiegare che il grappolo che ti capita
dopo gli sforzi per ottenerlo è importante, ma ancora di più sono gli sforzi
che hai fatto per ottenerlo. Hai tutto il diritto di sentirti scoraggiato se al
primo tentativo becchi un grappolo acerbo, pensare che non ne sia valsa la
pena, l’importante è realizzare che il secondo tentativo sarà più facile e che
prima o poi ti capiterà un grappolo maturo.
Quindi il conflitto dei due dove nasce? È molto più semplice
di quello che pensate, Tomozaki vede gli errori lungo il percorso come parte
del suo apprendimento, cose che gli permetteranno di cresce e diventare un
giocatore migliore, mentre Aoi li vede come fallimenti che le impediscono di
arrivare al traguardo, nessun errore è concesso per lei, non si può sbagliare.
Un'altra cosa che adoro di loro due è il fatto che non ci sia
interesse romantico, sono amici, la parte romantica c’è, ma non riguarda loro
due. È una cosa che ho apprezzato molto, perché l’amicizia uomo donna esiste,
però è veramente poco rappresentata. Io spero rimanga così fino alla fine e che
non me li facciano mettere insieme, al punto in cui siamo ora non lo trovo
nemmeno sensato.
Ho trovato molto interessante e divertente il fatto che la
scuola è tale ovunque tu sia, perché mi sono ritrovata in alcune situazioni
successe nella storia, però allo stesso tempo il divario culturale si vede: c’è
una scena in cui lui si soffia il naso in classe e tutti lo guardano come se
fosse un appestato, sul momento ho pensato “anche meno”, poi ho realizzato che
per loro è una mancanza di rispetto, però la cosa mi ha comunque estraniato
tantissimo.
Ultima cosa prima di lasciarci: il lato Drama.
È nella media, ci sono momenti commoventi e abbastanza tristi,
anche perché si svolge in un ambiente scolastico molto realistico, però non ha
niente da paragonare ad Anime tipo Shigatsu wa Kimi no Uso o Anohana, in cui ti
viene voglia di strapparti il cuore dal petto e darlo in pasto ai cani, perché
è meno doloroso.
Ha i suoi lati tristi, però è ben equilibrato… in Shigatsu io
non riuscivo manco più a ridere quando avrei dovuto, perché stavo troppo male.
Spero questa recensione vi sia stata utile, scusate ancora per
averla rimandata così a lungo, ci vediamo la settimana prossima con una nuova
Top… bye bye!
By Aira
Commenti
Posta un commento