Vi siete mai chiesti se le persone che guardano anime o leggono manga...no, niente, volevo essere spiritosa facendo una battuta,(secondo me sarebbe stata anche triste) ma non mi viene in mente nulla, per rompere il ghiaccio e soprattutto per perdere tempo perché sono incapace di fare le premesse. Ok, la smetto e vi spiego cosa vi voglio raccontare, la mia piccola esperienza, di come sono entrata in questo fantastico universo di follia, pianti, gioie e rabbia e tante altri sentimenti che non sapevo potessero esistere, com'è iniziata questa meravigliosa avventura che spero non finisca mai.
Il punto di partenza dove tutto è iniziato è stato Shugo Chara su YouTube, quando ancora non conoscevo lo streaming. Non so nemmeno come ci sono arrivata, non mi ricordo granché, solo fatine volanti, persone che si trasformavano, capelli colorati (mi davano anche fastidio, perché non riuscivo a capacitarmi della cosa, nella realtà nessuno aveva i capelli rosa o blu naturali, quindi…Perché?!?) Beh, dopo aver visto 100 anime, se non ci sono tutte queste caratteristiche non è lo stesso!
Anche se non capivo molto, mi sono divertita a guardarlo, a immaginare di potermi trasformare anch'io. Spronavo me stessa a cercarne altri, a conoscere la novità, voler rivivere le stesse emozioni. Iniziai a guardare tutti quelli che trovavo su YouTube. Sono passata a guardare da Devil may cry a Death note (come passare dalle Winx (Shugo Chara) a Hunger games (devil may cry), da Paradise kiss a Nana. A mano a mano iniziava a crescere il mio interesse per questo mondo. Ad un certo punto, non trovandone altri, sono dovuta passare al sub ita. Non ricordo come abbia fatto a scovarlo, né quale fosse il primo anime, però ho ben chiare le prime sensazioni. Strano, non riuscivo a farmi piacere le voci giapponesi. Leggere i sottotitoli poi era difficile, mettevo in pausa ogni secondo, saltavo le opening (sigle d'apertura) e le ending (sigle di chiusura), non volevo sentire le “vocine"(poi ho preso il coraggio a due mani ed ho scoperto che non hanno le vocine ma anzi alcune sono dei capolavori da far emozionare di gioia o di tristezza). Andando avanti iniziai a conoscere meglio questo universo, all'inizio non sapevo che oltre alle varie categorie come “avventura, “azione”, “sentimentale”, ecc. ci fossero anche gli shojo (per ragazze), gli shounen (per ragazzi), gli yaoi (boyxboy) e yuri (girlxgirl). Queste quattro parole all'inizio erano come ufo, menomale che esiste la cara, vecchia Wikipedia, mi è stata molto utile anche dopo.
Come ho detto prima, sono arrivata 100 anime(mai quanto Aira, quasi 300!), anche se all'inizio non ero del tutto presa, andando avanti è esplosa la passione.
Il consiglio che posso dare è quello di buttarsi, provare, fare esperienza, se mai perdete solo 24 minuti e se vi prende bene potreste iniziare a parlare anzi ad urlare ad uno schermo che è quello che facciamo noi due ogni volta.
Bene, ho finito di raccontarvi la mia prima esperienza con gli anime, spero vi sia stata utile e vi siate divertiti. Ora lascio la parola ad Aira.
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