Recensione by Bam
- Titolo:
Le Bizzarre Avventure di JoJo / JoJo's Bizarre Adventure
- Trama: la
storia narra l'epopea del casato Joestar in lotta contro il potente vampiro Dio
Brando e le conseguenze delle sue azioni attraverso un arco temporale che
oltrepassa i secoli. L’opera è suddivisa in otto parti, ciascuna delle quali
caratterizzata da personaggi, ambientazioni e tematiche differenti. (Fonte
Wikipedia)
- Anno d’uscita dell’Anime: ottobre
2012
- Episodi: 164
in 6 stagioni (in corso)
- Film: JoJo
no Kimyō na Bōken Fantomu Buraddo
- OVA (speciali): 13
+ 4 (così parlò Kishibe Rohan doppiaggio italiano)
- Doppiaggio italiano: inedito
- Studio: David Production
- Anno d’uscita della Light Novel: 1993-le
bizzarre avventure di JoJo; 2001-le bizzarre avventure di JoJo-Golden Heart Golden
Ring
- Disegno Light Novel: Hirohiko
Araki
- Testi Light Novel: 1993,
Mayori Sekijima, Hiroshi Yamaguchi; 2001, Gichi outsuka, Miya Shoutarou
- Volumi Light Novel: 1993,
unico; 2001, unico
- Anno d’uscita del manga: gennaio
1987
- Volumi: 126
(in corso)
- Autore: Hirohiko
Araki
- Genere: avventura,
fantastico, soprannaturale, azione, mistero
- Recensione:
È arrivato il momento di parlarvi di loro, speravo
non arrivasse mai, non perché non so cosa dire, anzi c'è troppa roba, è
monumentale, quindi iniziamo che è meglio.
PARTE 1 Phantom Blood (9
episodi)
È ambientata in Inghilterra a fine XIX secolo.
Jonathan Joestar è il primo JoJo che incontriamo, è l'unico erede della
famiglia. Viene adottato Dio Brando, coetaneo di Jonathan, che cercherà di
impadronirsi dell'eredità dei Joestar.
Non contento, deciderà di distruggere la famiglia,
compresi quelli che verranno in futuro (è una brava persona). Diventa poi un
vampiro immortale grazie a un artefatto azteco, la “maschera di pietra"
(ormai famosissima, mi piacerebbe averla).
Fine ciao.
No, scherzo, continua ahah.
Questa prima parte l’ho trovata noiosa, più che
noiosa, lenta anche se è da qui che inizia tutto, ma da quello che ho capito
anche nel manga è così, meno male che sono pochi episodi.
Jonathan è molto tranquillo, è una persona buona,
quando può aiuta gli altri, ha il senso dell'onore e del rispetto. È la
classica persona che anche se lo pugnali, letteralmente, e subito dopo gli
chiedi di diventare amici, lui accetta (forse è un po' troppo).
Il suo potere si basa su una particolare tecnica di
respirazione che gli permette di emanare energia, simile alla luce del sole,
detta onde concentriche.
Insieme a lui troveremo Speedwagon, Zeppeli. Questi
sono i più importanti.
Passiamo a Dio Brando, sadico, violento, narcisista,
megalomane, ambizioso, arrogante. Pensa di essere superiore a tutti e di avere
il diritto di governare sugli umani.
Praticamente un pazzo, ma tra i fan di JoJo nessuno
lo odia perché è impossibile odiarlo. È talmente una sagoma, che alla fine ti
affezioni, lo so è strano.
Il potere che gli deriva dall'essersi trasformato in
un vampiro è l'utilizzo di tutto il potenziale del corpo umano.
Jonathan e Dio sono la rappresentazione del bene e
del male.
PARTE 2 Battle Tendency (17
episodi)
La storia si apre a New York nel 1938.
Non mi ricordo molto, è meno noiosa della parte 1,
però non mi ha lasciato nessuna emozione, perché il secondo JoJo, Joseph
Joestar, è troppo un bambino, è arrogante e irrispettoso verso gli altri. A me
non è piaciuto.
AIRA
Manco a me.
Erediterà le onde concentriche.
Si uniranno Caeser, Lisa Lisa, Speedwagon.
Lisa Lisa sarà molto importante perché aiuterà
Joseph a padroneggiare le onde concentriche.
Si vedranno altri posti come Roma, Messico, Venezia.
Whamoo, Esidisi e Kars saranno i nemici principali,
sono esseri immortali che sono nati prima che l'uomo arrivasse sulla Terra. I
loro poteri sono legati alla natura.
Si trovano sotto il Colosseo di Roma.
Da qui in avanti il potere cambierà, cioè ci sarà la
concretizzazione dell'energia psichica e spirituale delle persone, per ogni
personaggio avrà una forma differente rispecchiando il carattere, fobie e manie
del portatore. Tutto questo si chiama “stand”.
Parte 3 Stardust Crusaders (48
episodi)
Siamo nel 1988 in Giappone.
Questa parte inizia benissimo, il protagonista è in
prigione. Già, avete letto bene, ma non preoccupatevi, è andato di sua
spontanea volontà. Non sapendo dell'esistenza degli stand faceva cose strane e
per non ferire gli altri ha preferito rinchiudersi dove non poteva nuocere a
nessuno. Per “fortuna” è arrivato Joseph che gli ha spiegato la situazione.
A partire da questa parte si vede un cambiamento, è
molto più affascinante, diversa rispetto alle prime due, è un viaggio per
trovare Dio Brando ma si trasformerà in un’avventura piena di sorprese e
combattimenti spettacolari. Una storia d'amicizia.
Jotaro Kujo è il terzo JoJo, deve salvare sua madre
e per farlo deve uccidere Dio Brando (povero, non ha fatto niente di male) che
si trova al Cairo. Insieme ai suoi futuri compagni attraverseranno l'Egitto.
Dopo il “buono” e il “bambino” (sembra il titolo di
un film ahahah) abbiamo quello che sembra un delinquente e ha un atteggiamento
decisamente brusco, ma è anche sincero e leale.
AIRA
Lui mi è piaciuto! Amen
Il suo stand si chiama Star Platinum, è molto
preciso, sensi acuti, forza, resistenza, velocità.
Ogni volta che combattono con gli stand i vari
personaggi urlano una parola tante volte molto velocemente, per esempio il
grido di Jotaro è ORA ORA ORA ORA ORA...
Quello di Dio è MUDA MUDA MUDA MUDA… (che significa
inutile).
Dovevo metterlo perché quello di Jotaro è il più
famoso e lo si può trovare anche in altri anime.
Mohammed Avdol, un indovino egiziano, Noriaki
Kakyoin, coetaneo di Jotaro, Jean Pierre Polnareff, il francese (penso che
l'abbiate capito tutti dal nome) e Iggy il cane. Questi sono i suoi futuri
compagni. Quasi mi dimenticavo, c'è anche Joseph (è un po' maturato, non troppo
però, comunque meglio di quando era giovane).
AIRA
Sembra l’inizio di una
barzelletta detto così… Ok, la pianto
Kakyoin è il mio preferito anche se è inutile. Non
fa niente, così è tutto mio ahah.
Polnareff all'inizio mi stava antipatico, poi non so
cos'è successo ma ha iniziato a piacermi, è un bel personaggio.
Avdol. Su di lui non ho niente da dire, mi spiace.
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