Recensione
by Aira
Titolo: Kill la
Kill
Trama: La
storia ruoterà attorno a due studentesse, Ryuko Matoi e Satsuki Kiryuin,
impegnate a combattere l'una contro l'altra in una feroce lotta. In un campus
nel quale, più che lo studio, sembra dominare la legge del più forte, l'arrivo
della protagonista, armata di una spada e di voglia di vendetta, sconvolgerà
ogni equilibrio. (Fonte Animeclick.it)
Anno d’uscita dell’Anime: ottobre
2013
Episodi: 24 (completa)
Film: nessuno
OAV (speciali): 1 OAV
Doppiaggio italiano: esistente
Studio:
Trigger
Anno d’uscita della Light Novel: nessuno
Anno d’uscita del Manga: ottobre
2013
Volumi: 3 (completo)
Autore: Ryō Akizuki (disegni), Kazuki
Nakashima (scrittura), Hiroyuki Imaishi (regia)
Genere: Fantasy, Azione, Commedia, Combattimento,
Scolastico
Recensione:
Come avevo accennato nella recensione precedente anche oggi si
parla di uno Shonen!
Ho il vago sospetto che tutti i fan di quest’Anime mi
odieranno da qui a breve… parliamo di Kill la Kill.
Partiamo col dire che la trama non è visibilissima, ma in
qualche modo si intuisce, il vero problema allora qual è? Il lato comico.
Fa sicuramente ridere, ma il nonsense ha una bruttissima
caratteristica fastidiosa, se ne abusi la storia perde di senso!
Vi sembrerà scontato ma vi assicuro non lo è.
Bam
Anche Gintama è
basato per la maggior parte sul nonsense, però è reso decisamente meglio. Sono
riusciti a rendere il nonsense in modo tale che rimanga fine a sé stesso senza
disturbare la trama principale, rendendolo scorrevole e non creando alcun
fastidio allo spettatore.
Quello che ho trovato di negativo in Kill la Kill gira tutto
intorno a questo. Il lato comico toglie spazio a quei piccoli indizi che
andrebbero seminati lungo la storia per farti intuire dove l’autore vuole
arrivare. Non puoi usarmi un finale del genere e svelarmelo a cinque episodi
dalla fine… “è così perché si!” non esiste in narrativa!
L’autore ha creato una storia che se posizionata su una
bilancia non va né su ne giù, normalmente sarebbe un lato positivo perché
rappresenta equilibrio, in questo caso lo vedo più come un lato negativo perché
se avesse fatto più attenzione a quei pochi difetti la bilancia sarebbe andata
solo su.
Vi consiglio un metodo che uso spesso per valutare una storia,
quando l’avete finita pensate a queste due cose: se io sposto o tolgo qualcosa
la storia regge comunque? Io come avrei fatto il finale?
Alla prima domanda Kill la Kill ha avuto dei responsi
positivissimi perché ad eccezione di una scena, che avviene due volte quindi
una è inutile, spostare o togliere qualcosa avrebbe fatto crollare tutto.
Questo che significa? Che l’autore aveva la trama chiarissima in mente, non
l’ha mostrata molto, ma sicuramente lui sapeva dove voleva andare a parare. L’altra
domanda è andata più in negativo perché a me il finale non è piaciuto! Io non
l’avrei immaginato così, per la serie di motivi che vi ho spiegato prima.
Vorrei aggiungere che la questione finisce qui. Vi ponete le
domande e basta. Per favore non provate mai ad imporre una vostra idea sopra
quella dell’autore, perché l’ultima parola spetterà sempre a lui, se volete
avere l’ultima parola scrivetevi una storia! Comunque nessuno vi impedisce di
pensare “io l’avrei fatto diversamente” pur che vi limitiate a pensarlo.
Passiamo ai due lati che più mi sono piaciuti in Kill la Kill.
I personaggi.
Lato positivo del nonsense, la tua storia sicuramente non si
incentra sulla caratterizzazione dei personaggi ed è più un bene che un male
nella maggioranza dei casi.
Diciamo che se il tuo personaggio rimane nelle sue
caratteristiche (esempio: buono e ligio al dovere) senza uscirne, allora va
bene qualunque decisione prenda, purché non vada contro allo stile con cui è
stato creato.
Il mio personaggio preferito è l’autonominatasi migliore amica
di Ryuko, Mankanshoku Mako, un nome una garanzia. Quella ragazzina riuscirebbe
a far valere le sue idea anche con personaggi come Madara di Naruto e alla fine
la spunterebbe anche.
Mi è piaciuto molto anche il personaggio di Satsuki, anche se
il tentativo dell’autore di farla passare come antagonista all’inizio sia
abbastanza fallimentare. Io l’ho vista e ho pensato quella è la
co-protagonista, chiunque mi venga a dire che ha pensato fosse la cattiva sta
mentendo.
La seconda caratteristica che mi ha fatto apprezzare l’Anime
non credo sia un mistero data la top sugli studi d’animazione, la Trigger ha
fatto senza dubbio un lavoro magistrale!
L’animazione ha sicuramente avuto un ruolo importante nel
trasformare Kill la Kill da una serie apprezzata da pochi a una acclamata da
molti.
Purtroppo, come io e Bam abbiamo concordato nella sua
recensione su Demon Slayer, l’animazione non basta per creare un buon Anime.
Ora vi lascio, noi ci vediamo la settimana prossima con una
nuova top… bye bye!
By Aira
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