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"Top 10 Dark Fantasy" ~ HearTop -67-

  Aira in grassetto Bam in corsivo   Top 10 Dark Fantasy.   1. D. Gray-man Premetto che probabilmente mi piacciono molto di più i Dark Fantasy, rispetto ai Fantasy, e che D. Gray-man è di base uno dei miei preferiti… la sua presenza era scontata. Dovete leggervi il Manga, mannaggia a voi! 1 – Attack On Titan È il mio anime preferito, credo di averlo detto tante volte, ma non ho mai detto il perché. Io sono passata da anime carini e coccolosi come le Pretty Cure o le Mew Mew a questo, senza anime in mezzo che mi facessero da transizione, ma mi sono subito buttata nel genere splatter e violento senza saperlo, perché non ero entrata del tutto nel mondo degli anime e non pensavo potessero esistere storie così. È stato come un fulmine a ciel sereno. È quello che mi ha aperto il mondo al genere dark fantasy.   2. Fate/Series Altra posizione scontata, perché la mia ossessione, a questo punto non è più una passione mi sa, per questa serie è ben più che evidente. Ho mess

"Gintama" ~ L'Anima degli Anime -100-

 

Recensione by Aira & Bam

Titolo: Gintama

Trama: La trama si concentra su un eccentrico samurai, Gintoki Sakata, il suo (parziale) apprendista Shinpachi Shimura, e una giovane aliena, Kagura. Tutti e tre sono dei liberi professionisti che cercano lavoro come "tuttofare" per pagare l'affitto mensile, cosa che solitamente non accade.

Gintama spesso parodizza le situazioni ed i personaggi tipici dei Manga, soprattutto degli Shōnen.

Gli episodi sono per lo più autoconclusivi ed occupano un episodio dell'Anime e pochi capitoli del Manga, anche se ci sono alcune saghe più lunghe ed episodi collegati. (Fonte Wikipedia)

Anno d’uscita dell’Anime: aprile 2006

Episodi: 367 in 5 stagioni (completo)

Film: 3

·      Gintama the Movie: A New Translation - Il Capitolo di Benizakura

·      Gintama The Movie: Capitolo Finale - Tuttofare per sempre

·      Gintama - The Final

OAV (speciali): 3

Doppiaggio italiano: esistente

Studio: Sunrise (ep. 1-265), Bandai Namco Pictures (ep. 266-367)

Anno d’uscita della Light Novel: febbraio 2006

Anno d’uscita del Manga: dicembre 2003

Volumi: 77 (completo)

·      3-nen Z-kumi Ginpachi-sensei (Light Novel): 5 (completo)

Autore:    Hideaki Sorachi

·      3-nen Z-kumi Ginpachi-sensei (Light Novel): Tomohito Ōsaki (testi), Hideaki Sorachi (disegni)

Genere: Commedia, Parodia, Science fantasy, Drammatico

Recensione:

Siamo nel periodo Edo, l’era dei samurai, ma c’è stata un’invasione aliena, che ha eliminato così l’arte della spada.

Le persone sono costrette a convivere con gli alieni e con i disastri che creano in città.

Anche i nostri protagonisti devono affrontare gli alieni e cercare di riportare in vita di nuovo la spada.

Per chi non abbia idea di come sia la storia, non è il classico anime, dove il protagonista ha un potere nascosto e con il potere dell’amicizia vengono sconfitti i nemici e tutti felici e contenti.

Eliminate tutto quello che avete visto finora e ripartite da zero.

Adesso mi spiego meglio, anche se non so neanche da dove partire.

Per il 60%-70% la trama è un’enorme parodia di qualsiasi anime, Dragon Ball, One Piece, Naruto, JoJo, Hunter x Hunter e tutti quelli che vi possono venire in mente. In un episodio c’è la sigla di One Piece, We are, ma non hanno mica cambiato le parole o altro è proprio quella. Solo le immagini sono diverse che ovviamente sono fatte a loro modo.

Inoltre, ci sono scene e battute con riferimenti sessuali molto espliciti. Ci sono intere frasi e molte scene completamente censurate. A volte gli episodi non parodizzano un anime specifico ma la vita di tutti i giorni, estremizzandola al limite dell’inverosimile.

Vi sembreranno episodi filler ma non lo sono, è tutta opera dell’autore, è proprio tutta farina del suo sacco, al 100%. Ci sono anche dei veri e propri filler ma sono solo il 7%.

E ogni volta che si vede un loro episodio, ci scappa da dire: “ma che cosa sto guardando” e ti viene voglia di vederne uno dietro l’altro.

Per farvi capire quanto è demenziale, vi metto un dialogo di Gintoki il protagonista:

Allora... immagina che durante il giorno hai bevuto troppo latte alle fragole... la notte ti svegli perché devi andare in bagno... ti accorgi però che fuori dalle coperte fa freddo e non ti va di uscire dal letto... dopo un po’ hai un bisogno di urinare insopportabile...

Agonia! Ansia! Dilemma! Il momento si fa impellente, così decidi di andare in bagno... sei in piedi davanti alla tazza... tiri fuori! Spari! Ti senti liberato! Per un istante pensi che si viva solo per un momento come questo! Ma poi ti rendi conto che non sei in bagno... hai solo sognato... sei ancora dentro il letto!!

Tra le gambe si allarga la sensazione di qualcosa di caldo però non puoi fermarti! Non ce la fai! Eccola qui! Questa è la verità! È questo che significa essere un bevitore di latte alla fragola capito?!! 


Questo è solo un piccolo assaggio, ci sono situazioni anche più folli.

Loro non rompono la quarta parete loro rompono l’ottava parete. Stile Deadpool.

 

Aira

Momento certamente indimenticabile, è il loro rifiuto della classifica dei migliori personaggi che compare su Shōnen Jump, il che comporta un vero e proprio sterminio di massa all’interno dell’episodio (che badate bene è diviso in parti), si accoppano tra di loro per far salire il proprio personaggio in graduatoria. Il delirio!

 

In mezzo a tutto questo marasma, emergono anche momenti seri, battaglie che vi fanno venire la pelle d’oca per quanto sono belle. Le saghe sono piene di sentimenti, ti contagiano le emozioni e i sogni dei personaggi, ma soprattutto la loro forza.

Vi starete chiedendo se i protagonisti, oltre a creare gag comiche, combinino qualcosa nella loro vita, ebbene sì, sono dei tuttofare, un modo carino per dire che non hanno trovato un vero lavoro. Accettano qualunque incarico che venga loro chiesto, tutto per riuscire a pagare l’affitto della casa/ufficio in cui vivono. Ovviamente non riescono quasi mai a saldare l’affitto, perché il denaro che guadagnano o è troppo poco o viene speso in cose inutili.

 

La tematica principale di Gintama è tanto evidente quanto quella di Attack On Titan (dopo che è saltato fuori che non erano gli ultimi esseri umani sopravvissuti ai giganti), se si ha una minima conoscenza della storia giapponese.

Capisco che non sia cosa da tutti, almeno che colore che stanno leggendo questa recensione non siano fuori di zucca come me e si siano andati a studiare una buona parte della storia giapponese, perché a scuola non la insegnano e io ai tempi non stavo bene.

In sostanza Gintama rappresenta un evento storico che il Giappone ha realmente vissuto, rappresentato in una chiave più “fantasy-futuristica”, passatemi il termine. L’apertura del Giappone all’Occidente, la scoperta - e a tratti invasione - di questi popoli, che a loro apparivano davvero come alieni, il fondersi di questi due mondo così diversi, ma senza mai perdere la loro identità.

Gintama racconta tutto questo con grande fedeltà, unendo comicità e drammaticità in un equilibrio perfetto, regalandoci una delle opere forse più complete mai realizzate, e dico forse perché il mio concetto di completo è: che un opera completa e perfetta nella sua interezza non esiste, o non avrebbe più senso continuare a scrivere storie.

Oltre a questo, un altro pezzo di storia affrontato in Gintama: è il termine dell’era dei samurai, che nella storia giapponese coincide col Periodo Meiji, anche se il declino dei samurai iniziò molto prima, ma questa non è una lezione di storia quindi termino qui.

Gintama tratta ovviamente tanti altri argomenti, più o meno comuni, ma ho voluto soffermarmi principalmente su questo perché in mezzo al casino che è Gintama, se si osserva con occhio più attento, si può conoscere la storia di un popolo, che non verrà mai approfondito nella nostra istruzione. E posso assicurarvi che non c’è modo migliore di apprendere un argomento importante e serio come la storia, se non attraverso qualcosa che possa renderlo più leggero e accattivante.

 

Adesso devo parlare dei personaggi, perché loro fanno la storia, in tutti i sensi. Costituiscono la vera anima di Gintama.

E voi giustamente direte: “tutti i protagonisti fanno l’anime”, sì avete ragione, ma questi sono insostituibili. Non c’è un personaggio che non lasci qualcosa di sé. Magari negli altri anime c’è sempre quell’elemento che non ha una spiccata personalità o costituisce un cliché. Qui invece ogni personaggio ha un carattere tutto suo, non ce n’è uno uguale all’altro o noioso. E se ci sono cliché, sono fatti apposta, perché è così che funziona quest’anime. Soprattutto sono studiati alla perfezione, perfino i personaggi secondari dei secondari.

Partiamo prima con i protagonisti.


Gintoki Sakata, estremamente pigro, ama leggere il Shounen Jump. E soprattutto è molto povero, talmente povero che cerca monetine sotto i distributori di cibo e a volte ha derubato dei bambini.

Un'altra sua caratteristica è la codardia, scappa quando una situazione diventa difficile, riesce anche a lasciare indietro i suoi amici pur di salvarsi. Ma questo aspetto si nota di più nelle parti comiche perché, quando i fatti si fanno seri, si dimostra molto protettivo nei confronti delle persone a cui vuole bene. Porta sempre con sé una katana di legno, è un po’ il suo simbolo.


Kagura, lei è un alieno. Fisicamente è molto forte. Ha sempre con sé un ombrello che spara proiettili.

Persona più schietta di lei non esiste, ti dice tutto in faccia anche se è un insulto non le importa. La sincerità prima di tutto.



Poi per concludere il gruppo, abbiamo Occhiali, noo povero, dai, ha un nome: Shinpachi Shimura. Occhiali perché prima vengono loro e poi viene lui. È il più saggio tra i tuttofare, ogni volta prova a fermare le pazze idee che vengono in mente agli altri due ma fallisce sempre. È abbastanza bullizzato dagli altri membri e si deve occupare di pulire la casa perché, se fosse per Kagura e Gintoki diventerebbe un porcile.

Ovviamente come ogni anime che si rispetti c’è anche un animale, la classica mascotte, Sadaharu, un cane gigante che palesemente ce l’ha con Gintoki, visto che ogni volta che lo vede ha il vizio di mordergli la testa.

 

 

I personaggi principali sono terminati, però vorrei parlarvi in poche righe di alcuni protagonisti secondari che meritano di essere in questa recensione. Detto tra parentesi, tutti i personaggi di Gintama meritano di essere descritti, ma visto che non possiamo scrivere la Divina Commedia, mi limiterò a mettere solo i più significativi.

Prima vi spiego cos’è la Shinsengumi: è una forza di polizia speciale sotto il controllo dello shogunato. Il compito principale della Shinsengumi è quello di trovare e arrestare Jouishishi e tutti gli altri terroristi.

 

Aira

Shinsengumi che è realmente esistita. Vedete i riferimenti storici!

 

Partiamo con Hijikata Toushirou, vicecomandante della Shinsengumi. Ha un amore sconfinato per la maionese: non mangia cibo con maionese, ma maionese con cibo. 

 


Sougo Okita, capitano della prima divisione, per fortuna non ha nessuna passione per qualche cibo, ma tenta di far fuori Hijikata così può prendere il suo posto, gli punta addosso un bazooka, è bellissimo ahah. Il tratto più importante è la sua natura sadica.

Kondou Isao, lui è il giocattolo dell’autore che evidentemente si doveva sfogare con qualcuno e ha deciso che fosse lui, visto che lo ha reso il giullare dell’anime anzi uno scimmione. Povero, è sempre preso di mira ahah. Fate tutti un minuto di silenzio per lui. Grazie.

Katsura Kotarou, detto Tsura, è un ribelle. Sembra un totale idiota perché fa cose a caso, non che gli altri non le facciano, ma lui ancora di più, solo che non ha buon senso, tutto qui.

Insieme a lui c’è Elizabeth, un alieno, molto strano, una papera che però ha solo il becco e le ali di una papera e forse è meglio che vi metta una foto.

 

 



L’animazione, in questo caso, è un argomento che certamente va trattato. Gintama come potete notare è lunghissimo e come altre opere di lunghezza simile, crea un fattore che in opere più brevi non si mostra, perché non realizzabile: l’evoluzione dell’animazione.

Insieme a questo vi parlerò anche di un altro fattore che rende straordinaria l’animazione di Gintama, mi limito a due altrimenti quest’articolo viene davvero troppo lungo.

Gintama, a causa della sua lunghezza, ha vissuto il passaggio dalla vecchia alla nuova animazione. Ricordate che menzioniamo spesso il periodo tra 2010 e 2011 quando c’è stato il cambio di disegno, riferendoci all’animazione antecedente al 2010 come “vecchia scuola”, l’Anime di Gintama è iniziato con quest’ultima, ma andando avanti negli anni ha incrociato anche quella nuova e questo ha portato un’evoluzione spontanea dell’animazione nella serie, che è stata trattata in modo molto pulito, perché nemmeno te ne rendi conto quando avviene il cambiamento.

Capita spesso che alcuni Anime proseguano, senza remake, e quindi venga applicata la nuova animazione che fa tremendamente contrasto con quella vecchia e rende fastidiosa la visione della serie, se vista tutta insieme - un po’ come il cambio di doppiaggio. Questo è stato il caso di D. Gray-man, per farvi un esempio.

Gintama invece ha fatto un lavoro esemplare, anche grazie alle due case d’animazione che si sono passate il testimone in maniera perfetta… Sì, Gintama ha avuto due studi d’animazione: Sunrise e Bandai Namco Pictures.

L’altro fattore di qui voglio parlarvi sono l’adattamento e l’uso del budget, sono consapevole che siano due argomenti, ma gli ho uniti.

Gintama è fatto completamente a caso, ad eccezione degli archi che portano avanti la trama, tutti quasi rigorosamente di combattimento, quest’Anime è fatto completamente a caso. Comprendete quindi la fatica che devono aver fatto per adattarlo e riuscirci nel migliore dei modi, perché è adattato bene. Bam vi ha citato l’argomento filler in Gintama, mentre ne discutevamo tra di noi, la mia risposta è stata: tanto Gintama è tutto un filler, nessuno se ne rende conto.

Già solo questa frase basta per farvi rendere conto della difficoltà che questa serie porta con sé.

Il budget è strettamente legato all’argomento, perché anche questo fa parte dell’adattamento ed è utilizzato in modo molto furbo.

Esempio: esiste un episodio in cui per tutto il tempo viene inquadrato l’esterno della casa degli Yorozuya, tranne per un pezzetto sul finale dove entriamo all’interno dell’abitazione e vediamo i personaggi, ma l’animazione non è terminata.

Io ora non so se effettivamente fossero a corto di budget, oppure sia un adattamento di un capitolo del Manga, rimane il fatto che chiunque sia responsabile di quest’episodio sia un fottutissimo genio.


Bam

Mi hai fatto venire in mente che esiste un altro episodio dove non hanno utilizzato l’animazione ma dei manichini veri e propri. Perché volevano fare il loro live action, ovviamente a modo loro.

 

Per non parlare del fatto che il budget, come gli studi d’animazione e la rivista su cui viene pubblicato Gintama, siano spesso citati nella serie stessa, in modo che non sia un fattore semplicemente esterno, ma qualcosa di inerente al racconto.

Gintama è geniale per tanti tratti, questo secondo me è il migliore!

By Aira & Bam

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