Recensione
by Bam
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Titolo: Vinland Saga
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Trama: Europa, Undicesimo Secolo. I popoli
vichinghi sono ormai una forza inarrestabile e nessuna costa del continente può
dirsi al sicuro dalle navi con la prua di drago, specialmente da quelle
appartenenti alla Jomsviking. Combattere è sempre un motivo di orgoglio per i
vichinghi, ma attorno a queste battaglie ruotano anche molti miti a causa del
fatto che chi ne parla la maggior parte delle volte non ne ha mai vissuta una,
il che comporta spesso a morte certa. Inizia l’epica narrazione di Vinland
Saga, in cui si intrecciano la Grande Storia e le vicende personali di un
gruppo di personaggi come il giovane Thorfinn, il cui unico scopo è placare la
sua sete di vendetta, e Askeladd, astuto mercenario a capo di una torma di
vichinghi. (fonte Animeclick.it)
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Anno d’uscita dell’Anime: luglio 2019
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Episodi: 48 (2
stagioni, completo)
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Film: nessuno
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OVA (speciali): nessuno
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Doppiaggio italiano: esistente
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Studio:
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Anno d’uscita della Light Novel: nessuna
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Anno d’uscita del manga: aprile 2005
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Volumi: 27 (in corso)
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Autore: Makoto
Yukimura
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Genere: avventura,
combattimento, storico, guerra, drammatico, psicologico, azione
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Recensione:
Non volevo guardarlo perché non mi piaceva il
disegno. Ma grazie alle persone che hanno esaltato tantissimo la seconda
stagione e grazie alla curiosità, alla fine l’ho visto. È stata una scoperta
bellissima. Grazie persone.
L’anime parla di Vichinghi, uomini che depredano
villaggi e usano una brutale violenza. Di solito non riesco a vedere queste
storie, ma qui sono stati talmente bravi a trattenere lo spettatore, che alla
fine non mi ha pesato. Alcune scene le ho un po’ velocizzate, però sono stati davvero
in gamba, la serie l’ho divorata.
La storia parla del protagonista che è un bambino
che si intrufola sulla nave del padre, il quale stava andando, con dei compagni,
a combattere, ma vengono fermati dai vichinghi. Il padre sfida il loro capo ma
i vichinghi giocano sporco e alla fine viene ucciso davanti al figlio, Thorfinn.
Da qui in poi Thorfinn decide di seguire Askeladd per ucciderlo e vendicarsi.
Quindi tutta la prima stagione parla di Thorfinn che
ha dovuto crescere in fretta per poter stare al passo con l’assassino di suo
padre e sfidarlo in ogni viaggio per poterlo sconfiggere. Da bambino allegro e
gentile si trasforma in uno spietato assassino pieno di rabbia e senza un
briciolo di sentimenti. Diventa così per poter sopravvivere in quel mondo incredibilmente
spietato e crudele, dove sopravvivi solo se ti adatti, trasformandoti in uno di
loro.
I personaggi sono scritti benissimo, in particolare
il protagonista, Askeladd e il principe Canuto. Anche se le diverse
sfaccettature di Thorfinn e Canuto si vedono bene nella seconda stagione.
Ma parlando di Thorfinn, nella prima stagione mi ha
fatto un po’ girare le scatole, perché io lo guardavo e pensavo: “ma dopo che
l’avrai ucciso cosa farai? Nulla, cosa vuoi fare, rimarrai lì come un pirla,
perché non succederà assolutamente niente, ci sarà attorno a te il nulla
cosmico. Ti sei solo rovinato la vita e sarai una scatola vuota perché non
avrai nessun obbiettivo”. Voi direte: “ma era solo un bambino, non aveva
appreso abbastanza dalla vita per avere una coscienza e capire che questa
scelta non l’avrebbe portato a nulla”.
Avete perfettamente ragione, ma rimane comunque un
pirla.
Oltre al danno anche la beffa, perché non appare
molto durante la prima stagione, come un normale protagonista, ma l’attenzione
è spostata sugli altri personaggi e sul depredare i villaggi e sui combattimenti
tra vichinghi. Negli ultimi episodi non si vede quasi mai Thorfinn, gli autori
sono stati bravi a non renderli noiosi perché parlavano di tattiche militari,
che di solito a me annoiano molto. Qui non mi ero neanche accorta che il
protagonista non c’era.
Andiamo alla seconda stagione, la calma prima
della tempesta, prendete la frase e capovolgetela, la prima stagione è la
tempesta e la seconda è la calma. Calma piatta.
La stagione che è
piaciuta al mondo intero, ed effettivamente è molto bella. È la rinascita del
protagonista, che prende coscienza di quello che si porta dietro dal passato. È
da qui che si conosce il vero Thorfinn. Perché quello di prima era solo un corpo
senza un’anima che si muoveva per inerzia.
Si riesce molto di più a empatizzare.
Questa stagione potreste vederla benissimo anche se
non avete guardato la prima. Questo per farvi capire quanto sono diverse le due
stagioni (ovviamente non fatelo, per favore).
Penso proprio che andrò a leggermi il manga perché
non sto ad aspettare la terza stagione, mi ha appassionato troppo.
Ci diamo appuntamento
alla prossima settimana… un’altra cosa: Lontano a ovest e oltre il mare c’è
una terra chiamata Vinland. È un luogo caldo, ricco, lontano dai trafficanti di
schiavi e dalle fiamme della guerra. Che ne dici? Vorresti venire a viverci con
noi un giorno?
By Bam
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